MOZART
Il nostro Mozart parte da qui, da quella ispirazione geniale congenita che genera un aspro e conflittuale rapporto con il padre; da quel disturbo dipolare che soprattutto negli ultimi mesi segnò la sua vita; da quel Requiem cominciato e mai finito. Un uomo geniale e normale, stravagante e sofferente, scurrile e sacrale, paradigma dell’estro, i suoi brani sembrano fuoriuscire da un’ immaginaria stazione radiofonica sintonizzata sul domani. Il suo corpo è scosso da un perenne movimento, la sua mente è annebbiata da un solo pensiero (IL MESSAGGIO GRIGIO) finire il Requiem, è distolto dai pensieri del passato (ANIME BIANCHE) che lo riportano "all’essere stato". Musica, musica, musica ed ancora musica, l’unica forma d’amore che conosce, l’unico segreto di tanto ingegno.
FOTO DI SCENA
VIDEO
RASSEGNA STAMPA
Nella primavera del 2009
MozArt viene inserito nel
“Premio Attilio Corsini”
nella RASSEGNA
SALVIAMO I TALENTI
in scena al Teatro Vittoria